Il 14 Novembre 2014 la commissione tecnica del Ministero delle Infrastrutture ha approvato a maggioranza l’aggiornamento delle NTC 2008 (DM 14 gennaio 2008). L’iter di revisione delle norme ha già percorso un lungo tratto: dal Mandato del CSLLP del 2011 la prima revisione fu quella proposta al CSLLPP ad Ottobre 2012, poi la presentazione al CSLLPP nel Luglio 2013 di una nuova revisione ed infine la versione definitiva dei testi datata 20 Ottobre 2014 con un primo tentativo di voto il 24 Ottobre. Al vaglio della commissione sono quindi arrivati due testi che differivano in particolare sulle prestazioni richieste agli edifici esistenti in fase di adeguamento.
Il testo approvato (chiamato testo A o testo Braga) è quello meno restrittivo ovvero quello che prevede l’applicazione di opportuni coefficienti riduttivi nella valutazione delle azioni sismiche in fase di adeguamento di una struttura. Questa proposta nasce dall’inapplicabilità, in molti casi, dei progetti di adeguamento per i costi di intervento inaccessibili e che renderebbero gli interventi materialmente inapplicabili.
La possibilità o meno di differenziare gli standard di sicurezza sismica tra edifici esistenti e nuove costruzioni ha fatto scaturire ovviamente un lungo dibattito da cui forse i tempi lunghi di revisione. Ma non è questo il solo punto che mostra delle criticità.
A favore del testo infatti hanno votato i Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri mentre non poche perplessità sono state evidenziate dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in particolare nel non vedere approvate le modifiche al testo di revisione in merito alla possibilità di far convergere le analisi geognostiche e geotecniche.
Il documento approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici dovrà ora seguire l’iter normativo:
– approvazione della Conferenza Stato-Regioni,
– emanazione di un Decreto Interministeriale (redatto dal Ministero delle Infrastrutture, Ministero degli Interni e dal Dipartimento della Protezione Civile),
– pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Guardando oltre l’iter burocratico, cosa ci si aspetta dalla revisione delle Norme Tecniche per le Costruzioni? Sicuramente ci si aspetta una maggior armonizzazione agli Eurocodici e alle Norme Europee di prodotto, la correzione degli errori e il completamento della parti mancanti, ma anche l’introduzione di alcune novità, tra le più rilevanti:
– introduzione specifica dei requisiti di sicurezza antincendio, durabilità e robustezza
– valutazione della vita nominale distinta tra edifici nuovi ed esistenti (da qui la rivalutazione delle azioni per gli edifici esistenti)
– rivalutazione dei coefficienti parziali per le azioni
– abolizione del metodo di calcolo alle tensioni ammissibili
– effetti di confinamento del calcestruzzo in progettazione
– capacità in duttilità
– progettazione con muratura confinata
– tolti i riferimenti alle zone sismiche (1, 2, 3 e 4) in favore dei valori puntali di accelerazione al suolo
– distinzione tra progettazione dissipativa o non dissipativa in presenza di azioni sismiche maggior dettaglio per la progettazione in capacità
– maggior dettaglio per la progettazione degli elementi non strutturali
– introduzione dei criteri di progettazione degli impianti
– definizione del fattore di comportamento (ex fattore di struttura)
– definizione dei criteri di verifica in rigidezza, resistenza, stabilità, funzionamento e duttilità introduzione del rapporto tra azione sismica sopportabile dalla struttura e azione sismica di progetto per una nuova costruzione.
Per saperne di piu: http://www.logical.it/