Da tempo si parla del progetto “Politecnico della Campania”, soprattutto in occorrenza dei periodi elettorali; ne ha parlato il Presidente Caldoro ed è stato un cavallo di battaglia anche del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Purtroppo, come oramai spesso accade, alle parole non seguono i fatti e questa esigenza per il sistema universitario campano ed opportunità per il territorio regionale resta ancora un’affascinante quanto lontana ipotesi.
L’esigenza è data dai numeri:
Considerando le sole Facoltà di Ingegneria ed Architettura della Federico II il nuovo Politecnico avrebbe circa 700 docenti ed oltre 24.000 studenti.
Se si considerano poi le altre Facoltà della Regione (Caserta, Salerno, Benevento) si arriva a 1.119 docenti ed oltre 30.000 studenti.
La Facoltà di Ingegneria della Federico II risulta essere, secondo classifiche internazionali, la prima in Italia e tra le prime 100 al mondo;
inoltre per la ricerca ha lo stesso rating dei politecnici di Milano e Torino (fonte: MIUR)
Da sole, le Facoltà di Ingegneria ed Architettura della Federico II, dimostrano una eccezionale capacità di attrazione di fondi esterni, raccogliendo circa 40 milioni di euro/annui tra contratti e progetti di ricerca. (dato che soddisferebbe al meglio i parametri del ministero dell’Istruzione).
L’opportunità è chiara, soprattutto per le ricadute sul territorio:
Da sempre (il 4 marzo 1811, Murat fondò la Scuola di Applicazione di Ponti e Strade – la prima non militare attivata in Italia) la Facoltà di Ingegneria della Federico II è il punto di riferimento della Cultura scientifica regionale e nazionale;
il nuovo Politecnico diverrebbe naturalmente uno straordinario polo di attrazione, capace di intercettare ed incrementare la domanda di tutti gli studenti del Meridione e stabilendo quindi l’equilibrio con i grandi politecnici de nord (Milano, Torino) con i quali i dati quantitativi e qualitativi sono perfettamente paragonabili.
Con l’istituzione del Politecnico, le Facoltà, ben distribuite su tutto il territorio regionale, saranno in grado di recepire questa domanda (con un adeguato piano alloggi) diventando il volano per un nuovo sviluppo culturale e territoriale.
(Si è già ipotizzato di concerto con la Regione Campania, nell’ambito del PON 2008-2013 la realizzazione di un Campus internazionale di alta formazione post-laurea da collegare alle attività di ricerca e formazione del futuro Politecnico).
Il sistema campano delle PMI potrà trarre grandi benefici dalla presenza del Politecnico con un aumento della capacità di interfaccia del sistema accademico con i bisogni delle aziende grazie alla nuova struttura più snella ed orientata allo sviluppo tecnologico.
Il sistema Campania nel suo complesso potrà incrementare la sua capacità di attrazione di investimenti di aziende esterne grazie alle eccellenze scientifiche ed alla qualità dei laureati che possono essere meglio orientati alle necessità del mondo produttivo diventando un fattore cruciale di marketing territoriale.