“Penso che oggi nessuno metta in dubbio che l’opera architettonica debba costituire un organismo unitario, stabile e duraturo, in accordo con l’ambiente e con le funzioni cui deve soddisfare, equilibrato in ogni sua parte, sincero nelle sue strutture portanti e nei suoi elementi costruttivi e nello stempo tempo capace di dare quella emozione indefinibile che chiamiamo bellezza; in altre parole che debba essere frutto inscindibile di scienza e arte del costruire” P.L.Nervi
Carlo Olmo, noto studioso di Nervi ci parla di Pier Luigi Nervi, uno dei più innovativi ingegneri italiani, che ha saputo sfruttare il calcestruzzo negli ambiti più disparati, dalla costruzione di navi, allo sviluppo del ferrocemento, una sorta di prefabbricato che gli ha consentito di progettare, ma anche realizzare (in quanto egli seguiva anche sul campo le sue opere) in tempi assolutamente rapidi le sue strutture, sempre orientate alla razionalizzazione dell’estetica per mettere in mostra la funzione strutturale, in un connubio elevatissimo tra architettura e ingegneria strutturale.
In effetti, le strutture di Nervi non sono mai ridondanti, cupe o austere, bensì sono edifici logici strutturalmente, essenziali (ma non per questo banali), chiari e compiuti. Chiunque entri in uno di essi, o lo osservi dall’esterno, percepisce ogni tensione delle strutture, ne comprende le parti tese e quelle compresse, capisce le forze in quali punti sono dirette e non viene per nulla turbato dal riuscitissimo binomio che si instaura tra struttura e forma. È questo il punto fondamentale di tutta l’architettura di Nervi. Egli concepisce l’edificio come un’unica entità, la struttura è, di per sé stessa, architettura e l’architettura è il mezzo per far giungere,anche all’occhio meno esperto, attraverso l’arte, l’esattezza della struttura.